Suora Oliva Pia Colussi con due bambine

Il 10 luglio 2018, nella Maison Provinciale in Ave du Chili 22, Il Signore chiamò la nostra suora Oliva Pia Colussi.

Figlia di Colussi Anselmo e di Bagnariol Marcellina, è nata il 2 agosto 1936 a Casarsa della Delizia in provincia di Udine nel nord-est dell’Italia. La sua famiglia era composta di 5 figli: lei e la sua sorella Rosalba e tre ragazzi: Piergiorgio, Severino e Carlo.

Suor Oliva è entrata nell’Istituto delle ragazze di Marie Auxiliatrice a l’età di 15 anni. Il 2 febbraio 1954, si trova nel postulato di Arignano, in provincia di Torino. Il 5 agosto 1954, si trasferisce nel Noviziato di Casanova a Torino.

Ha esercitato la sua prima professione il 5 agosto 1956 a Casanova. Nel corso dell’anno 1957, si reca a Cuba ma nel 1956 con la salita al potere di Fidel Castro, sarà costretta ad andare via. Dopo due brevi esperienze missionarie a Costa Rica e nelle Antilles, è arrivata ad Haiti il 28 marzo 1962. Ed è proprio ad Haiti che ha detto “si” per sempre al signore il 5 agosto 1965 insieme a Suor Anna d’Angela, anche essa missionaria italiana ad Haiti.

Suor Oliva ha avuto una formazione professionale, un istruzione tecnica come sarta. Si recava periodicamente à La Maison Générale, per un mese di formazione missionaria e di riciclaggio in economia domestica.

Nel 1957-1961, ha lavorato a Cuba Camaguey come infermiera degli interni, assistente prescolastica: 1961-1962 in America centrale, San José, come assistente al professore prescolastica ; 1962-1977 si trova a Port-au-Prince, Marie Ausiliatrice come sagrestano, lavandaia, economo; 1993-1995 si trova a Cap-Haitien come economo, responsabile del centro sociale, 1995-2001 ancora una volta a Port-au-Prince Marie Ausiliatrice come economa, responsabile dell’associazione di Maria Ausiliatrice, 2001-2002 come economo al noviziato; 2002-2008, si trova al Cap-Haitien come economo e responsabile della mensa 2008-2013 a cité Lintheau come economo, responsabile del patronato e della mensa. Lì, è caduta e si è rotta una gamba, cosa che l’ha indebolita molto.

Dal 2014 al 2017, si ritrova a Pétion-Ville con meno forza e affaticata ma con lo stesso entusiasmo, occupandosi lo stesso del servizio di accoglienza di lavandiaia e facendo l’assistente nella corte durante le pausa. Tuttavia nel settembre 2017, ha cominciato a perdere la memoria e si è resa necessaria assisterla in modo permanente. Allora la Provinciale ha deciso di accoglierla à la Maison Provinciale. Non era ricoverata ma visitata regolarmente dai suoi medici, per dei problemi di circolazione. Suor Oliva era responsabile del dispensario degli allievi per tanto tempo. Tra i medicinali che usava, un grande vaso di mele surettes riempivano il suo scaffale per guarire sia le malattie vere che quelle immaginarie, ma per fortuna presto finivano nel dimenticatoio. Pensare ai bambini malati e ad aiutarli come faceva Suor Oliva che giocava al medico di famiglia, dimostra quanto il suo cuore era oratoriano.

Suor Oliva non parlava molto di sé, della sua famiglia, del suo passato ma la sua presenza incantava tutti. Suor Oliva fu la bontà in persona. Gli interni l’amavano molto e gioivano della sua bontà. Spesso fingevano di essere malate così Suor Oliva preparava loro delle cose sfiziose da mangiare.

Era paziente, generosa, sensibile, devota e molto affezionata alle Superiori.

Come economa, coltivava una devozione particolare a Santo Joseph che è considerato da tutte le econome come padrone. Era instancabile. Aveva occhi su tutto per accertarsi che non mancasse niente alla comunità e ai giovani.

Suor Oliva aveva la capacità di interessarsi alle persone. Fino all’ultimo momento riusciva a ricordarsi dei nomi di tutti, anche delle più giovani, con le quali non aveva mai vissuto prima. E’ sempre stata generosa malgrado il suo stato di salute. Teneva ad avere la sua parte in tutto ciò che la comunità offriva per aiutare i bisognosi che incontrava. Quando riceveva dei doni dai suoi famigliari o dai benefattori, non esitava a regalarli ai veri poveri. Amava la vita in comunità. Non si rassegnava alla sua vita in camera da malata. Suor Oliva fu maestra in relazioni intergenerazionali e interculturali. Dava l’impressione che non esistevano barriera né di età né di cultura. Il viso di Suor Oliva rifletteva solo gioia perché era sempre sorridente quando non piangeva per la commozione perché era molto sensibile e allora piangeva di gioia.

Suor Oliva amava visceralmente Haiti, i suoi giovani, il suo popolo. Il suo grande timore era di dover tornare nella sua terra natale per trascorrere la sua vecchiaia. Nella fragilità della sua età, si poteva leggere sulle sue labbra: “Sono missionaria, voglio morire ad Haiti”

Suor Oliva, la terra haitiana, testimone della tua dedizione alle figlie e figli, è felice di accoglierti nel suo cuore. Le hai dato tutto, la tua gioventù, i tuoi sogni, progetti e perfino il tuo ultimo respiro.

Tu sei e resterai per sempre nel nostro cuore, nella nostra anima e nei nostri spiriti. Continua a pregare per l’istituto e la Provincia di Haiti per la nostre fedele perseveranza e l’inizio di molte vocazioni.

Suor Alina Nicolas
Superiora Provinciale